LA VICENDA DI CICUTA e la cura delle 3C

Circa a metà di aprile di quest'anno sono stato contattato da un'amica che aveva un problema col suo cane.

Cicuta, un meticcio maschio di quasi 10 anni, da un paio di settimane stava assumendo atteggiamenti notturni strani, apparentemente senza spiegazione plausibile. E cioè, nel bel mezzo della notte, andava ai bordi del letto dei genitori della ragazza e li svegliava insistentemente; a queste richieste non seguiva un bisogno urgente di uscire per fare i bisogni, cosa che i suoi custodi subito sospettarono e si affrettarono a verificare: ogni notte stessa storia e stessa smentita dei “bisogni”. In tutto questo le giornate diurne di Cicuta passavano apparentemente normali.

Dormire col cane in casa, abitudine ormai consolidata, stava diventando un motivo di insonnia per i suoi cari, così decisero, riluttanti a metterla fuori, di spostare la residenza notturna di Cicuta nella parte della casa dove vive la figlia; i comportamenti erano gli stessi: giornate tranquille e richieste notturne agitate ed insistenti.

A questo punto, interpellato per vedere se potevo fare qualcosa, decido, prima di incontrarmi con la ragazza, di effettuare una “comunicazione intuitiva” con il diretto interessato: entrando in uno stato di meditazione e focalizzandomi col respiro sulla regione che corrisponde al terzo occhio, ma dove risiede anche un orecchio energetico, chiedo a Cicuta, di cui tengo davanti agli occhi una foto, il permesso di comunicare con lui; avuto il consenso, gli domando quale fosse la situazione che stava vivendo, e le sue parole, cioè quelle che ho ricevuto, sono state piuttosto chiare.

Stava vivendo uno stato di ansia costante che, durante le ore diurne, non manifestava perché poteva tenere la situazione sotto controllo, ma la notte veniva fuori tutto, con sensazione di oppressione al petto e cuore pesante, e la causa scatenante era una paura che potesse succedere qualcosa di brutto ai suoi cari.

Stavamo vivendo in piena emergenza pandemia con stato di fermo ognuno nelle proprie case, ed ebbi la sensazione che questo stato d'animo potesse essere anche stato assorbito da qualche membro della sua famiglia: in una situazione così, amplificata dal bombardamento mediatico sulla pericolosità della situazione, ci poteva ben stare.

Decisi di usare la forza energetica ed equilibrante sugli stati psico-emozionali delle essenze floreali di Bach e, assieme al Rescue Remedy (in questo caso già indicato di partenza) associai il fiore specifico per la paura eccessiva per gli altri, Red Chestnut, e Aspen, per paure ignote.

Quando incontrai la mia amica le proposi questo trattamento, parlandole di quello che avevo “ricevuto” nel colloquio con Cicuta, e la decisione fu di estendere l'assunzione dei fiori, oltre che a

Cicuta, anche a lei e alla mamma.

Dopo pochi giorni di assunzione dei fiori, Cicuta ha smesso di svegliare la ragazza nel pieno della notte e non l'ha più fatto! Riammessa nella parte della casa dei genitori, continua ad essere discreta sia di giorno che di notte; ogni tanto di notte si affaccia in camera, come per controllare che ci siano, poi se ne torna a dormire nella sua stanza dove possiede una cuccia per terra.

Parlando successivamente con la madre mi riferisce che, nei giorni precedenti ai comportamenti alterati di Cicuta, si era trovata ad affrontare un'aggressione verso il suo cane da due cani vaganti per strada, conclusasi fortunatamente senza conseguenze, ma lei era rimasta con la paura di portare Cicuta a passeggio. Mi dice che l'assunzione dei fiori l'hanno aiutata ad essere più centrata e sicura nel lavoro di didattica a distanza online (è un'insegnante) e ad elaborare meglio i timori che aveva avuto per i suoi alunni prima che le scuole chiudessero.


Questo caso mi insegna l'attitudine corretta per affrontare questo momento particolare di passaggio, di transizione da un'epoca ad un'altra. Da più parti ci viene ricordato che stiamo lasciando il “quarto mondo” per fare un pieno ingresso nel “quinto mondo”, un'era in cui valori chiave saranno le tre C: Connessione, Comunicazione e Creatività.

Anche nel mio lavoro sto cercando di trovare una più profonda connessione con i problemi e le tematiche che mi portano gli animali con cui vengo in contatto per motivi professionali.

La connessione è quel filo che cerco dentro di me per potermi agganciare alla situazione che mi viene presentata; questo poi mi porta ad un ampliamento delle modalità di comunicazione, sia in entrata che in uscita, a tracciare strade nuove, o meglio a rispolverare vecchi sentieri, già presenti nelle potenzialità personali di ognuno di noi, ma dimenticati per troppo tempo, come il dono della telepatia o comunicazione intuitiva.

E poi a trovare soluzioni al problema con le risorse e conoscenze che ho a disposizione, usando la mia propria originalità artistica e creatività.

Spero che questa esperienza stimoli ognuno di noi a trovare la sua unicità nell'esprimere e nel vivere le 3 C, come augurio per entrare in questa nuova era come esseri umani più consapevoli e che sappiano usare ed osare di più il proprio potenziale, di cui la vita ci ha fatto dono alla nostra nascita.